L’Auser festeggia la nuova sede con un programma “aperto” anche al quartiere
Il Presidente Ucci annuncia tanti interventi nel campo della promozione sociale
Volontariato e promozione sociale: sono questi gli aspetti fondamentali dell’impegno dell’Auser di Lanciano che continua la sua impareggiabile opera nella nuova sede nel quartiere di Civitanova, a pochi metri dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore, nel palazzo dell’ex scuola civica di musica che l’Amministrazione comunale ha scelto di mettere a disposizione di alcune associazioni. L’Auser è una di queste e soprattutto è animata dalla volontà non solo di proseguire nell’assistenza degli anziani soli e bisognosi, ma di creare percorsi e occasioni di aggregazione non solo per chi vive una situazione difficoltà e di solitudine ma anche per i residenti del quartiere. “Noi ci siamo sempre occupati di persone anziane che per tante ragioni vivono sole e non hanno nessuno a cui rivolgersi e quindi abbiamo svolto e continuiamo a svolgere – ha precisato il presidente dell’Auser Antonio Ucci – un ruolo di assistenza con la consegna di medicinali, della spesa, con il trasporto, con la compagnia. Ora grazie anche a questa sede nuova, più grande, possiamo permetterci di ampliare la nostra attività e vogliamo farlo con iniziative che mirano ad includere e a coinvolgere gli anziani e non solo. Ci stiamo attivando per allestire un bar che funzionerà come luogo di incontro, si potrà leggere, guardare la tv, giocare a carte e a dama, parlare. Vorremmo anche adibire una stanza per ginnastica dolce”. Sono tante dunque le idee e i progetti che saranno messi in campo con l’obiettivo di restituire una vitalità anche al quartiere, dove ci sono molti anziani e molti residenti sono immigrati e rom. “Abbiamo anche intenzione di fare dei corsi con insegnanti che hanno dato la loro disponibilità – ha continuato Ucci – e ci piacerebbe che le donne anziane che lavorano all’uncinetto, a maglia insegnassero alle più giovani così da non disperdere mestieri antichi, mentre i giovani potrebbero spiegare l’uso del computer e di altre tecnologie”. L’esperienza di generazioni passate che hanno vissuto altri mondi e altre situazioni si unisce, dunque, alla velocità e al tecnicismo dei più giovani in un binomio sicuramente positivo e costruttivo. L’ampio cortile potrà essere utilizzato per piccoli concerti, presentazioni di libri, letture di poesie. Insomma uno spazio culturale e di aiuto. Le varie iniziative fanno parte di un progetto che sta elaborando un giovane sociologo Alberto Massari Albanese che collabora con l’Auser: “Tante le categorie che saranno coinvolte in questo progetto, non solo gli anziani, ma anche i ragazzi, i diversamente abili, con momenti di aggregazione e di socialità”. Un programma davvero nutrito con un denominatore comune, la costruzione di una rete di solidarietà. “E’ importante dare a questa parola il giusto contenuto – ha detto Francesco Politi – e chiunque vorrà iscriversi e dare la propria disponibilità e un po’ del proprio tempo per aiutare gli altri, sarà ben accetto”.