AUSER ABRUZZO
APPRENDIMENTO PERMANENTE 2015
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BILANCIO REGIONALE E LINEE PROGRAMMATICHE DELL’ULTIMO CONGRESSO
(Responsabile Regionale – Anna Maria Di Biase)
“Per apprendimento permanente per tutte le età s’intende il diritto ad apprendere in
ogni fase della vita, come base di partecipazione democratica di cui le Istituzioni
pubbliche dovrebbero farsi carico, assicurandone l’esigibilità, come parte integrante
delle politiche del Welfere”. A questo obiettivo lavorano i nostri Circoli di
promozione sociale e tendono anche quelli di volontariato.
Il tema dell’apprendimento è presente anche nella legge 92/2012, denominata
“Legge Fornero” relativa alla riforma del mercato del lavoro, che ha introdotto per la
prima volta in Italia i principi legislativi di riferimento per la costruzione di un
sistema nazionale di apprendimento permanente (formale, non formale ed informale).
Essa prevede la costruzione di sistemi integrati territoriali, la definizione del sistema
nazionale di orientamento permanente e un sistema nazionale di certificazione delle
competenze con riferimento al sistema europeo delle qualifiche e, infine, il riassetto
organizzativo e didattico dei centri per l’istruzione per gli adulti.
Tale indicazione è stata recepita dall’Accordo tra Governo, Regioni, Enti locali nel
documento approvato il 10 luglio 2014: “Linee strategiche d’intervento in ordine ai
servizi per l’Apprendimento Permanente e all’organizzazione di reti territoriali”.
L’accordo ora dovrebbe essere recepito dalle Regioni e divenire, quindi operativo
anche con il nostro intervento e impegno.
L’Auser Abruzzo conta circoli istituiti diversi anni fa, alcuni più di venti anni, quasi
la stessa età dell’Auser nazionale, che costituiscono un anello importante nella
direzione socio-culturale indicata dalla legge. Essi sono ben radicati nel territorio,
riconosciuti dalla cittadinanza e dalle istituzioni locali ed hanno avviato rapporti di
collaborazione tra loro, con il Sindacato e con le altre associazioni.
Non possiamo ancora definirla, e non potrebbe essere, una rete territoriale
strutturata in modo da assicurare ai cittadini punti di accesso per la costruzione e il
sostegno dei propri percorsi di apprendimento ma, certamente, da questa realtà si può
partire per contribuire alla sua realizzazione quando tutti gli attori del territorio
saranno pronti per realizzarla.
I circoli di più recente costituzione vanno pian piano affermandosi, avviando
numerosissime iniziative per avvicinare il maggior numero possibile di persone,
tessendo la complicata tela delle relazioni.
Naturalmente non sono mancati e non mancano problemi di sedi, difficoltà
economiche, riduzione del numero dei soci in alcuni circoli o prevalenza di soci
molto anziani. A questo proposito, non possiamo trascurare un elemento importante e
cioè che l’Abruzzo, come l’Italia e l’Europa, ha un quarto circa della popolazione
anziana che non rappresenta una massa informe generica, ma persone di sessanta,
sessantacinque, settanta anni e oltre, con caratteristiche individuali e sociali molto
diversificate in relazione all’età, ai livelli di istruzione, al reddito, all’ambiente, alla
qualità delle relazioni sociali, al sesso, ecc. che necessitano di riposte diversificate e
personali.
Pertanto l’opera che i circoli affrontano non è né facile, né semplice; richiede
passione, abnegazione, conoscenza, competenza e ore e ore di presenza, di attenzione
agli altri, di ricerca, di lavoro anche a casa con il coinvolgimento – spesso –
dell’intero nucleo familiare delle Presidenti, dei Presidenti e dei Soci più impegnati.
Il tutto aggravato dalla crisi che da anni stringe il nostro Paese in una morsa.
Essa, la crisi, oltre alle problematiche che conosciamo, ha scaricato direttamente
sulle spalle della famiglia tutto quanto legato alla cura dei bimbi, dei giovani, dei
vecchi, dei disabili così come ha sottratto tempo libero e denaro ai pensionati, alle
nonne, ai nonni i quali devono aiutare figli e nipoti che hanno perso il posto di lavoro
o che il lavoro non l’hanno mai avuto, riducendo la loro disponibilità volontaria alla
vita dei circoli che, tuttavia, hanno prodotto un numero notevole per quantità e qualità
di iniziative legate – al sapere, alle arti, alla salute fisica e psichica, agli stili di vita,
alla memoria e alle attività pratiche quotidiane (cucito, ricamo, lavoro ai ferri, ecc).
Ora si tratta di continuare in questa direzione, perfezionando, se necessario, la
qualità, la continuità, la varietà dell’offerta in relazione ai cambiamenti che
avverranno per arginare ogni forma di esclusione e di emarginazione a cominciare dal
fenomeno dell’analfabetismo totale o di ritorno che grava sulla vita dei singoli e della
collettività. (Secondo gli ultimi dati gli analfabeti sono milioni).
In particolare dovremmo:
· Incentivare e stabilizzare la rete locale Auser,definendone la responsabilità.
· Puntare alla trasformazione in Università popolare di almeno un circolo.
· Incoraggiare i circoli ad intraprendere la pratica di certificazione di qualità
(solo Teramo ha prodotto domanda e conseguito il relativo bollino).
· Conquistare spazi nel gruppo di elaborazione dei piani di zona.
· Incoraggiare e supportare i circoli di volontariato ad una maggiore
contaminazione tra l’azione quotidiana di aiuto alla persona e le iniziative
culturali.
· Agire, con la rappresentanza del Terzo Settore, sulla Regione per aprire un
tavolo di confronto sull’ Accordo del 10 luglio 2014.
Per conseguire gli obiettivi elencati abbiamo bisogno di aiuti, di conoscenza della
nostra associazione e di una rete di relazioni con l’esterno.
A tale scopo continueremo il processo di formazione per aggiornare gli strumenti
necessari a dare corpo alla nostra missione.
Vengono confermate, infine, tutte le convenzioni degli anni precedenti, di cui vi ho
fornito elenco (Legambiente, Telecom, Mondo digitale, WWF, Slow food, ecc).
Questo documento,( simile a quello dell’anno scorso perché riprende i temi
dell’ultimo congresso) costituisce uno strumento d’aiuto e una sintesi degli obiettivi
che la situazione regionale richiede a mio giudizio per i prossimi anni, non
un’invasione del libero campo d’azione dei singoli Circoli.
Buon lavoro a tutte e a tutti
Anna Maria Di Biaseapprendimento-585x372