IL PARTIGIANO
OTTORINO FINELLI
Giorni fa stavo percorrendo la strada che da Bologna porta a Crevalcore, dove abita mia figlia. Guardavo
distratta i campi già verdi e i casali sparsi qua e là allorché alla mia destra, tra l’erba, ho intravisto un
cumulo di pietre. Ho pensato ad un incidente stradale mortale in quel punto e, come si fa da noi in
Abruzzo, i parenti ricordano la persona deceduta con un cippo, dei fiori e un lumino. Incuriosita, ho chiesto
a mio marito di accostare e mi sono trovata davanti una piattaforma di cemento posta sulla cunetta e su
di essa un blocco di roccia di modeste dimensioni decorato con il tricolore, un mazzo di fiori e al centro una
foto di un giovane bellissimo con questa scritta:
IL 1° OTTOBRE 1944,
IN UN VILE AGGUATO VENIVA
BARBARAMENTE TRUCIDATO
IL PARTIGIANO
OTTORINO FINELLI
DI ANNI 18
Ho pianto di dolore e di riconoscenza per questo eroe che oggi avrebbe l’età di mia madre.
A lui e ad altri, donne e uomini, di questa terra generosa e solidale e dell’Italia tutta, dobbiamo la libertà
dalla dittatura e l’affermazione della democrazia in una stagione, La Resistenza, di coraggio individuale e
collettivo.
Osservate il suo volto nella foto, i suoi occhi pensosi e seri e tutti insieme impegnamoci ad evitare che un
mondo distratto e disorientato faccia scomparire, insieme ad un semplice, povero monumento, anche la
sua memoria dai nostri cuori e dalla storia.
Il Partigiano OTTORINO FINELLI – Tavernelle di San Giovanni in Persiceto (BO)
Anna Maria Di Biase
Chieti